lunedì 25 novembre 2013

That's baff folks (prima parte)

Oggi vi racconterò, anzi TI racconterò, povero pazzo lettore che ormai mi rimani solo e unico interlocutore in questi miei deliri e dolori, una vicenda prettamente confidenziale.

Si dice che nel 2005 la lobby dei produttori dei cartoni animati avesse deciso di incontrarsi in gran segreto nella cripta di Rennes-Le-Chateau per discutere di affari e disegnare qualche cazzetto rettiliano in santa pace. Si dice che, all'inizio dell'incontro, avessero tutti convenuto sulla bellezza impareggiabile delle serie d'animazione targate Rai tra la fine degli anni '90 e l'inizio del nuovo millennio, tipo "Tommy e Oscar", "The Winx Club" e la versione disegnata di "Un medico in famiglia" (quella dove nonno Libero non è un evasore fiscale, Lenticchia non ha la psoriasi e compaiono animali parlanti che fanno stronzate colossali in ogni sacrosanta puntata): le prime ore della riunione effettivamente erano passate con vari commenti entusiastici su vari lavori di merda recentemente resi noti al grande pubblico, con menzione d'onore alla Croatia Film, casa di produzione che prima di essere finalmente condannata a morte per crimini contro l'umanità riuscì a mettere in commercio la satanica serie di "Lapitch il piccolo calzolaio", una porcata che contiene tutti i motivi per odiare ratti antropomorfi disegnati malissimo e per giunta frutto di plagio.
Prima c'era la lebbra, poi arrivò il colera... Infine venne il turno di Lapitch.
Ok, capisco che non è necessario infarcire la storia di topi operai del Partito Comunista; se vuoi conoscere qualcosa di più  su questo cartone ho inserito il link per la sigla d'apertura, così puoi pure focalizzare l'attenzione sul gruppo di tossici che il ratto si era fatto amico (http://www.youtube.com/watch?v=1LtbnpOoJsA).

Tornando alla storia, si dice che l'entusiasmo  avesse presto ceduto il posto alla preoccupazione, dopo che uno di loro (lo chiameremo Melchiorre, proprio come il compianto maestro del ratto) fece notare che tutta questa dose di fantasia deviata, mista al grande successo dei reality show e i programmi di intrattenimento pomeridiano, avrebbe reso la nuova generazione di bambini/teenager (ovvero la mia) una massa di apatici rincretini paragonabili a chi si fa di ketamina, e incapaci di compiere qualsiasi tipo di lavoro: ciò avrebbe portato al collasso dei sistemi economici occidentali, e arrivati a quel punto non ci sarebbero più stati governi disposti a passare di nascosto infiniti plichi di fogli dove scarabocchiare genitali di ogni forma e dimensione. A proposito, sai perchè un morto di fame come Lapitch indossava un paio di scarponi da cui scaturivano stelline di vari colori? Quei luccichii non erano altro che cristalli purissimi di ketamina  inalabile liberata dalle sue calzature-pusher: questa permetteva al ratto di vivere in uno stato di continua overdose e di dare il via a tutta la serie di reati che commetteva in ogni puntata, compresi attentati terroristici, deportazioni di dissidenti del villaggio nei campi di lavoro dei Monti Urali e omicidi sommari.

No, ti prego! Non te ne andare, solo tu mi sei rimasto... Non approfondirò più la questione "Lapitch", promesso, ma resta qua che ho ancora molte cose da dirti... Capisco quando mi dici che anche i vecchi e i pazzi hanno sempre un sacco di cose da dire, ma per comprendere perchè ti stia raccontando questa storia è bene che tu mi ascolti attentamente fino alla fine.

Questa prospettiva poco edificante a quanto pare aveva fatto preoccupare non poco i vari membri del concilio segreto, che smisero di disegnare cazzetti alieni e iniziarono a accusarsi a vicenda: c'era chi riteneva che la causa dell'imminente sciagura fosse tutta da imputare al rappresentante della Disney, reo di essersi fregato l'esemplare originale di Sacro Graal, averlo sostituito con una copia fasulla e averlo portato al sicuro nel deposito di Paperon De' Paperoni, altri si strappavano i capelli disperati perchè usare ambientazioni fantastiche per cavalcare l'onda del successo di "Harry Potter" e "Il signore degli anelli" era l'unico modo che conoscevano per continuare a trasmettere i messaggi subliminali a un numero soddisfacente di bambini...
Effettivamente si scoprì che il Graal esposto al centro della cripta aveva attaccato sotto la base del bicchiere un'etichetta "Made in Taiwan", ragion per cui l'affiliato rappresentante della Disney venne fatto prontamente fuori; la chiave di volta della questione fu però trovata da Melchiorre, che saggiamente fece notare quanto fosse inutile piangere sul latte versato, e che invece molto si poteva fare per l'immediato futuro: i marmocchi e i teenager di quegli anni ormai se li erano bruciati e sarebbero stati un peso incalcolabile per l'economia di tutte le nazioni occidentali, e questo era ancora più preoccupante se dava per vere le fosche previsioni per gli anni a venire che un suo amico del gruppo Bilderberg nonchè alieno e massone gli aveva confidato... C'era comunque ancora una speranza.
I minorenni di allora che non sapevano ancora camminare o non avevano coscienza di farsi la cacca addosso sarebbero stati istruiti secondo i dettami del Credo economico-finanziario alla ricerca del profitto più bieco, e lezioni sul come vendersi la propria famiglia, camuffate da innocui programmi di intrattenimento per bambini scemi, avrebbero plasmato le conoscenze del giovane individuo per renderlo in grado di badare agevolmente ai bisogni della generazione più grande, irrimediabilmente compromessa da trenini di Buona Domenica, topi del cazzo (giuro che non parlo di Lapitch, la storia dei cartoni animati è piena di personaggi topeschi penosi!) e superpoteri in mano a protagonisti rimbecilliti dal cuore d'oro: solo in questo modo non si sarebbero fatti trovare impreparati dalla crisi incombente.
Gli altri affiliati ascoltarono Melchiorre e finirono col condividere i suoi pensieri: venne stilato il programma da seguire, vennero chiamate grigie personalità prive di scrupoli (e di ogni forma di umorismo) dalle Borse più importanti del globo per preparare i vari take home message fondamentali per la crescita di ogni squalo della finanza under 9: ruba dal cestino delle offerte, spingi per il ripristino della schiavitù, abolisci ogni legame di sangue e di amicizia, festeggia la maggiore età bevendo il sangue dei tuoi genitori dai loro teschi... Beh, il resto della storia credo che tu la conosca già.

Sono sicuro che tu ti stia chiedendo come faccia a sapere tutte queste cose.
No, non vado dallo stesso spacciatore di Roberto Giacobbo: mi spiace dirtelo ma la tua ipotesi mi delude un pò, perchè in tal caso mi sarei sentito in dovere di parlare di Maya e del 21 Dicembre 2012, cosa che invece non ho mai fatto finora.
No, non sono Daniele Bossari.
No, non sono nemmeno nessun altro membro del cast di Mistero: per carità, mi piacerebbe essere Adam Kadmon, ma ho un linguaggio troppo poco esoterico per essere un figo da paura come lui.
No! Per l'ultima volta: non sono Sandra Milo!!!!!!!!

...
Non ti viene altro in mente, eh? Pensavo fosse tutto piuttosto chiaro, ma non posso più tirarmi ulteriormente indietro: la verità è che non ho alcuna fonte, e tutta questa vicenda me la sono bellamente inventata di sana pianta.
...
Ti prego, te lo dico per l'ultima volta, non dirmi di prendere gli antipsicotici perchè non ho proprio intenzione di farlo, e smettila di segnalare la pagina che ormai per tenerla aperta devo spendere fior di quattrini ogni settimana per potere vaneggiare online. Il punto è che avevi ragione a dubitare della bontà delle mie affermazioni, ma ti ho raccontato questo sproloquio per un motivo ben preciso: poche ore fa ho scoperto casualmente l'esistenza della nuova serie animata di uno dei miei cartoni preferiti di sempre... Beh, non mi sono trovato altra spiegazione plausibile se non questa per giustificare la messa in commercio di un prodotto così penoso.
Giustappunto ti voglio parlare di questa serie, nota da decenni per il suo essere dissacrante al punto giusto, tale da essere apprezzata da persone di ogni età.
Sto parlando di quella serie di cartoni con dei personaggi un pò tarrattatattattà, che se non erano così col cavolo che riuscivano a fare un film con uno dei più grandi campioni del basket di tutti i tempi, e che ora invece nel loro nuovo programma in onda su Boing sono così mosci che anche Fassino potrebbe fare parte della banda e non sfigurare in mezzo a loro.
Sto parlando di uno scempio che non mi so ancora spiegare.
Sto parlando di uno schifo che manco Lapitch a momenti...
Sto parlando di "The Looney Tunes Show".
                                                                                                                   Continua...

mercoledì 20 novembre 2013

Baffic moments #1

Oggi mi va di parlare per ipotesi.
Mettiamo che un gruppo di amici si trovi in un locale, dopo una cena penosa in un ristorante di cucina etnica specializzato in trasmissione di trichinellosi, neurocisticercosi e le altre malattie causate da vermazzi che infestano la carne cruda.
Mettiamo che un gruppo di amici si trovi in un locale, e si sia scolata 5 rum e pera nel giro di 20 minuti per festeggiare degnamente l'assunzione di uno di loro.
Mettiamo che un gruppo di amici si trovi in un locale, e che uno di loro dopo il quinto shot si ricordi che con sè ha uno zaino con  dentro due bottiglie di vino, 6 bicchieri e un cavatappi. Mettiamo che questo tipo abbia dei baffi.
Mettiamo che al tipo baffuto venga l'idea di stappare le bottiglie dentro il locale, e che un altro di loro, nonostante sia ubriaco marcio come tutti gli altri, consigli saggiamente al tipo baffuto di portarsi lo zaino in bagno per aprire le bottiglie e riempire i bicchieri di nascosto e poi tornare dal gruppo di amici.
Mettiamo che l'idea piaccia a tutto il gruppo di amici, e che il tipo baffuto si diriga barcollando in direzione del bagno con lo zaino sulla spalla.
Mettiamo che il tipo baffuto rimanga stupito dal fatto che il divano che si trova prima del bagno non sia occupato da nessun avventore del locale, e che gli venga l'idea di far spostare lì tutti i suoi amici per bere in comodità. Mettiamo che il tipo baffuto poggi lo zaino per estrarre una bottiglia di vino e, tenendola per il collo e trascinando lo zaino, ritorni sui suoi (incerti) passi dai suoi amici, attirando gli sguardi di molti presenti.
Mettiamo che il tipo baffuto esponga la sua idea all'ideatore del piano originale, e mettiamo che lo faccia in questo modo:

"Ehi, mi è venuta un'idea! Il divano è libero, quindi possiamo andare a sederci e bere là il vino che tanto non ci vede nessuno in quel punto. Allora?"

"Niente da fare... Tranquillo, non c'è alcun problema."

"Perchè?"

"Vedi, il punto è che ti hanno visto mentre prendevi il vino e tornavi con la bottiglia in mano verso di noi, quindi ora verrà la security e ci cacceranno dal locale." (il tutto detto con un aplomb encomiabile, che di sicuro non si vede in molti ubriachi)

Mettiamo che il tipo baffuto comprenda di avere combinato una stronzata e che rivolga lo sguardo verso un manipolo di persone vicino la cassa, e mettiamo che da loro si separi un energumeno che non sembra però ce l'abbia con il gruppo di amici, ragion per cui la speranza traina il tipo baffuto che riparte alla carica:

"Chi te lo dice che mi hanno visto? Dai, andiamo di là!"

Mettiamo che l'energumeno che sembrava non avercela con il gruppo di amici in verità ce l'abbia davvero con il gruppo di amici, e mettiamo che si avvicini a noi, scusate loro, e mettiamo che ci, scusate gli, proponga di bere la bottiglia fuori dal locale senza di lui. Mettiamo che al gruppo di amici l'idea piaccia subito e che il gruppo di amici esca dal locale e senza fare problemi, con una serenità esemplare.

Sempre ipoteticamente parlando, sono abbastanza convinto che il tipo baffuto, a distanza di 24 ore e 3 vomiti sincronizzati col resto della compagnia, stia ancora smaltendo una delle più grosse sbornie della sua vita.

lunedì 18 novembre 2013

Da un grande potere derivano delle grandi responbaffilità

Se potessi seguire la mia scala delle priorità vorrei parlare di ben altri argomenti in questo post, ma stasera ho approfittato del cinema a 3 Euro per vedere "Cattivissimo me 2": se fossi stato almeno un feticista di piedi virtuali smaltati di rosso avrei potuto trovare qualche lato positivo nella visione del film oltre i Minions che fanno stronzate e si fanno male (anche se si fanno molto meno male rispetto a quanto sperassi, nessuno di loro crepa per dire), ma purtroppo la mia podofobia non mi aiuta, senza contare che non risolverò mai il mistero di scoprire chi cavolo ha riso in sala a OGNI battuta del film per quasi due ore... So solo che ti trovavi nelle ultime file signorino, ma la tua risata non me la dimentico, e avendo almeno 20 anni non hai nemmeno scuse per ridere di bambine che aspettano ancora il menarca e a momenti si fanno il primo immigrato messicano di turno sulla pista da ballo: a tal riguardo premetto che solo chi ha visto il film sa di cosa sto parlando, e anche se chi l'ha visto non sappia di cosa sto parlando non si preoccupi perchè magari la mia mente ha già elaborato il ricordo inventando qualche particolare (in mezzo a piedi merdosi e rimandi positivi allo schiavismo, probabilmente non ci vede nulla di male nel mettere nel calderone un'altra delle cose che mi fanno irrimediabilmente schifo, ovvero bambini di 7 anni con interessi e comportamenti da sedicenni e che si ingropperebbero la qualunque se solo avessero un pisello).
In verità considerando altri film d'animazione che ho visto c'è di peggio, e comunque il mio parere negativo non importa perchè le mie riflessioni arrivano dopo che il film è stato già visto dal 90% dei miei lettori: nel caso particolare avessi un solo lettore, ovvero te, credo che un buon 90% di te abbia già visto questa menata, mentre il restante 10%, probabilmente i tuoi piedi smaltati di rosso, deve ancora vederlo... Per farla breve, non farglielo fare per quanto possibile.
"Ciao, sono un pollo, faccio cose da pollo e ciò fa di me la novità più entusiasmante di Cattivissimo me 2. "

Comunque prima di andare al cinema mi stavo mettendo la giacca nell'anticamera, e mi beavo della presenza di un ragno che da due settimane a questa parte mi porge il saluto e mi rivolge il suo affetto sbucando dall'anfratto dove sta ogni volta che sto uscendo o torno da casa: ormai è diventata un'abitudine darsi un'ultima sistemata vicino al portone d'ingresso, vedere che il tuo coinquilino a 8 zampe non si dimentica mai le buone maniere, pensare che per l'ennesima volta stai lasciando tuo fratello a casa in buone mani e poi uscire. è un ragno pure dotato di buon gusto, non avendomi mai consigliato di andare a cambiarmi scarpe o maglietta dopo avere visto in anteprima il mio look incredibile... Non parliamo poi di quanto sia puntuale nei lavoretti di casa: non mi preoccupo più di eventuali moscerini svolazzanti,  perchè tanto so che quello è compito suo e lo svolgerà nel migliore dei modi.
Sì insomma, mi beavo per l'ennesima volta di questa tradizione che andava consolidandosi giorno dopo giorno e avevo addirittura cullato l'idea di dargli un nome, non un nome qualsiasi eh, ma un nome da ragno vero, uno di quei nomi da ragno che appena lo senti se sei suo nemico tremi e ti fai la ragnatela addosso e se sei suo amico tiri un sospiro di sollievo e provi l'orgoglio di avere un amico ragno con quel nome: avevo pensato a Peter Parker, e forse un nome del genere avrebbe caricato di troppe responsabilità un ragno... Ma di sicuro non il mio amico aracnide! Contento di tutti questi pensieri ragneschi che mi passavano per la testa, mi ero convinto che presentare Peter a Bob fosse necessario, per cui gli ho detto (a Bob, non a Peter):
"Sai, ormai sono due settimane che ogni volta che sto per uscire incontro questo ragno sempre nel solito punto, guarda dove..."
Manco avevo finito di parlare, e Bob aveva dato un calcio al muro per spiaccicare il buon Peter Parker e risolvere il problema del ragno guardone.

Peter Parker e la sua triste vicenda mi hanno fatto ricordare che molte nostre scelte vengono spesso prese arbitrariamente, senza particolari motivi che le possano spiegare adeguatamente: a me stava simpatico quel ragno solo per averlo visto varie volte nello stesso punto a casa mia, mentre per mio fratello due secondi dopo avere scoperto la sua esistenza era un abusivo da fare fuori subito in quanto avente 4 arti in più del massimo consentito nella nostra dimora... Credo che valga lo stesso per le conoscenze che facciamo, o almeno è quello che succede a me: già dopo pochi secondi di dialogo con una persona appena conosciuta mi convinco che questa sia simpatica o da disprezzare, e tutto ciò che viene dopo lo tendo a considerare come conferma alla mia tesi (con sollievo perchè vuol dire che ci avevo visto giusto) o come un fattore capace di instillarmi il dubbio che forse qualcosa da salvare/biasimare nell'interlocutore c'è (capendo a malincuore che non potrò affidarmi senza qualche dubbio al potere del pregiudizio più turpe e sfrenato per definire quella persona)... Chissà a quante persone ho dato impulsivamente un calcio scambiandole per un ragnaccio quando invece il loro animo non si meritava un trattamento da scarafaggione del ghetto ma da nobile aracnide.

In ogni caso la triste verità è che comunque Peter non c'è più e dovrò farmene una ragione. Sei stato un buon amico e un buon consigliere, speravo che questo nostro rapporto continuasse almeno per il resto dell'inverno, però non preoccuparti per la famiglia perchè ai soldi e agli altri loro bisogni ci penserò io... Mi mancheranno le tue due paia di occhioni dolci che mi guardano di prima mattina, e cerca di non avercela con mio fratello: frena un momento, non ti sto dicendo che ti sia meritato questa fine, però nel Paradiso dei ragni fossi in te eviterei di ripetere lo scherzo delle ragnatele nelle scarpe del tuo coinquilino un'altra volta, tutto qui.

sabato 16 novembre 2013

I tuoi gusti musicali mi fanno un baffo


L'altra sera ero su Youtube, e mi beavo della riscoperta di alcuni successi di Matteo Renzi che, a cavallo tra anni '90 e 2000 (più o meno tra la partecipazione alla "Ruota della Fortuna" e l'elezione a sindaco di Firenze, tanto per intenderci), ebbe il merito di fare il frontman di uno dei più importanti gruppi franco-canadesi pop punk rottamatori degli ultimi 15000 anni: dopo tutti questi rimandi è impossibile non avere capito di chi sto parlando, assolutamente IMPOSSIBILE... Renzi, canadesi, facce da Burger King, ci siamo capiti no? Vabbè, la band in questione si chiama Simple Plan, e ci ha regalato veramente di tutto, comprese canzoni per cui li abbiamo ringraziati del pensiero ma andava bene lo stesso anche se non ce le regalavano.
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvdHdXmkyUIxDHRflGzyR8QJhkY73AZPiq_DcbQ7OjSGJ2B2FbHgjzUhdmydCuK2c618OGhNLASrgYZu6iTfanOivvrF3JhyphenhyphenXF3SuuyI5Pduh7_PcywWQLaVOV06UPGAI4ZHT-v5yzYK0/s1600/simple_plan_desktop_wallpaper_2-normal.jpg
"Come ho già spiegato in una strofa della versione italiana di "Jet lag", se fossi stato al posto della Cancellieri mi sarei dimesso... Ora scusate ma dobbiamo lavorare, saluti dalla Giunta e dallo skyline di Firenze con tanto di Ponte Vecchio sopra le nostre teste"

Grazie a loro esistono pezzi arrabbiati come "Welcome to my life" e "Shut up" e brani più allegri come "I'm just a kid", ma anche ballad strappalacrime come "Untitled" (se avete qualche dubbio vedetevi il video: incidente sotto la pioggia+ Renzi disperato+accompagnamento strumentale col pianoforte+fotogramma finale che allude agli effetti devastanti del lutto sulle persone che lo subiscono = dramma terribile con tanto di messaggi di cordoglio bipartisan), nonchè canzoni che parlano di salti come "Jump", featuring improbabili ma efficaci con Sean Paul e le 85 versioni di "Jet lag" (la mia preferita è quella in agrigentino, dove nel video si vedono cancellare il volo per Trapani perchè c'è il vulcano islandese che ha fatto di nuovo un gran casino e c'è polvere vulcanica ovunque nella troposfera).

Il punto, o problema che dir si voglia, è che a me i Simple Plan piacciono un sacco.

... Ok, lo capisco che prima di dire certe cose dovrei avere una migliore cognizione di causa di quello che mi può capitare dopo averle dette, tipo ingiurie, minacce e teste di cavallo sotto le coperte, e sono cosciente  del fatto che più che un gruppo pop punk sembrano 5 padri di famiglia travestiti da Green Day; d'altro canto, il loro cd "Still not getting any" è stato il mio primo album, le loro canzoni le ho sempre ascoltate con piacere, nel primo concerto in cui sono stato c'erano pure loro a suonare, e sono sicuro che siano i 5 migliori padri di famiglia della storia del pop punk, anche migliori di Travis Barker che faceva la crestona al figlio di tre anni e lo portava a puttane con lui.
Ciò che mi dispiace e mi porta a scrivere stasera è che farmi esplodere i pettorali in palestra sotto le note di "I'm just a kid" a 23 anni inizia ad essere un pò fuorviante: sono consapevole di essere ancora un giovincello festoso, ma non sono più di primissimo pelo, e per quanto possa fregarmene nel dire che sì cazzo, le canzoni dei Simple Plan non sono mai mancate nelle mie playlist, arriverà inevitabilmente il giorno in cui arriverò alla resa dei conti.

In particolare mi immagino due scene:
a) Ho convissuto con questa verità per anni senza particolari problemi non facendo nulla per nasconderla, ma un giorno mio figlio e un suo amico parlano dei loro gusti musicali, e mentre l'amico decanta le doti di De Andrè o, peggio, di Guccini, mio figlio mente dicendo che pure lui sente D'Andrea e Puccini, ma preferisce quel gruppo che sentiva ogni tanto suo padre mentre faceva esplodere i pettorali in salone, che non si ricorda bene come si chiama ma aveva fatto una canzone sulla gente che salta ed è contenta --> mio figlio diventa vittima di bullismo e si ammazza, sfatando il falso mito che i Simple Plan non fossero buoni manco a ispirare il suicidio in un qualunque teenager mediamente depresso.
b) Ho nascosto questa verità egregiamente fino ai 60 anni, e posso dire che nessuno lo sa, manco mia moglie che se l'è dimenticato e mio fratello che è diventato il sesto Simple Plan e mi ha promesso di mantenere il segreto: una mattina in cui sono particolarmente su di giri per avere fatto esplodere per l'ennesima volta i pettorali (di lì a pochi anni mi esploderà pure qualche coronaria probabilmente) ricevo un paziente della mia età, e cogliendo qualche segnale propizio mi lascio cullare dalla tentazione di potere parlare di nuovo con un mio coetaneo del mio antico feticcio: cedo alla tentazione --> il paziente tira fuori una picca siberiana di quelle descritte nel libro di Nicolai Lilin e mi accoltella, per fortuna non muoio ma la terribile voce si sparge e sono costretto a ritirarmi dalla mia professione e trasferirmi povero e pazzo nel Canada Francese,  l'unico posto al mondo dove le persone come me possono essere accettate condividendo il dolore scaturito dall'apprezzare i Simple Plan.

I Simple Plan non sono il mio gruppo preferito in assoluto, però cito loro e non altre band che preferisco perchè a differenza loro sono senza speranza... Quando parli con qualcuno e gli dici che tra i vari generi che ascolti apprezzi il punk rock, in particolare i blink 182, è difficile essere biasimati per vari motivi:  le loro canzoni sono molto orecchiabili, i testi dissacranti e i loro video musicali sono molto divertenti. Per i Simple Plan invece non è così: nel loro genere ci sono band più brave di loro, il loro appeal è scarso, ogni volta che hanno scalato le classifiche sembrava quasi lo facessero per caso e quando sono andato al loro concerto erano il gruppo che aveva legato meno col pubblico, e facevano battute in Italiano un pò ridicole... Eppure anche loro si impegnano a rinnovarsi cercando a ragione collaborazioni  con spacciatori giamaicani, e, nonostante non siano i migliori nella mia lista di artisti musicali, sono stati capaci di farmi amare la musica in un certo periodo della mia vita e darmi le stesse emozioni che poi mi hanno dato altri gruppi più seri: non è questione di dovere sempre ascoltare la stessa musica che ho iniziato ad ascoltare a 13 anni per questione di coerenza (anche perchè se così fosse avrei ancora un paio di canzoni di Povia sul pc pronte per essere ascoltate o, ancora peggio, tra 20 anni avrei condannato l'umanità ad avere una massa sterminata di madri super fan di Valerio Scanu), ma trovo triste che più passano gli anni più ci ritroviamo a fare revisionismo sui nostri gusti, che siano musicali o no, adattandoli in base al contesto in cui ci troviamo: è capitato a tutti avere un amico che magari non è la persona più sveglia e carismatica del mondo, ma è onesta e sai che il vostro rapporto di amicizia è sincero (chiamiamolo "amico Simple Plan"); ciononostante, preferisci avere la compagnia di altre persone che ti permettono di dare un tono più serio alla tua esistenza, ma che non ti permettono di avere un vero rapporto di amicizia perchè il legame non è dato dall'affetto, ma magari da un'ambizione condivisa (ecco gli "amici Guccini": in genere il nome può essere quello di un qualunque artista citato in un discorso non perchè piaccia veramente, ma perchè permette di darsi un tono durante una conversazione). Ecco, io non li voglio abbandonare i Simple Plan: preferisco accollarmi il rischio di menare sedicenni amanti del cantautorato più bieco e di finire in esilio, ma a meno che non facciano qualcosa di particolarmente terrificante, tipo un album di musica elettronica o un duetto con Miley Cyrus, continuerò a volergli bene con tutti i difetti e le mediocrità che si portano appresso.

PS: forse Matteo Renzi e Pierre Bouvier non si assomigliano così tanto, però l'immagine dei Simple Plan sotto il Ponte Vecchio mi piace troppo per ritrattare le mie opinioni pazzerelle: tra l'altro compare il nome un pò losco di un sito nella foto, quindi chissà, magari qualcuno soddisferà la propria curiosità e andrà a vedere di che si tratta (io ho un pò di paura a riguardo e quindi non lo farò)
PPS: la canzone dei salti, "Jump", esiste davvero, e leggendo su Google ho scoperto che per alcuni affronta la tematica del suicidio: se fosse così e rapportando il significato del testo al ritmo... Beh, bella stronzata, cari i miei Simple Plan! Ora ci penso un pò su, che magari mi rimangio tutto quello che ho detto di buono su voi disperati. http://www.youtube.com/watch?v=U4HWDq31L74

martedì 12 novembre 2013

Non dire baffo se non ce l'hai nel sacco

Cazzo.
Un blog non ha neanche il tempo di nascere e crogiolarsi su se stesso che già dopo un giorno deve fronteggiare una fase cruciale che rischia di compromettere il già fragile equilibrio da poco creatosi: il punto è che i prossimi articoli sanciranno se questo sia effettivamente un esperimento felice da continuare, o in alternativa una vaccata colossale che arriverò ad odiare dopo che l'iniziale e facile entusiasmo sarà svanito... E ciò dipende soprattutto da cosa e come scriverò! È bene sottolineare che non aggiornerò questo spazio per forza a intervalli regolari ma solo quando mi andrà: voglio che ogni articolo venga scritto con una motivazione realmente esistente perchè sono stato un teenager nei tempi in cui Messenger e i blog di Msn spadroneggiavano sovrani, e chi era con me sa di cosa parlo... Mentre aspettavo che mi crescessero i peli sul petto e mi esplodesse qualche brufolo di troppo, ho passato giornate intere a leggere elenchi infiniti e/o surreali aventi come temi robe tipo "Vi racconto chi ho salutato l'altra sera in discoteca", "Ho ricevuto in regalo dai miei genitori il motorino nuovo ma dopo due settimane l'ho schiantato contro un muro ma per fortuna non mi sono fatto nulla", "Fenomenologia dell'Isola dei Famosi", "Minacce di morte a chi fa i commenti anonimi sul mio blog", "Esperienze mostruose passabili di reato da nascondere a tutti i costi ma che invece racconterò online"... Sì insomma, quell'ammasso di ore sostanzioso oltre ogni vergogna non me lo ridarà indietro nessuno, ma almeno mi ha insegnato che ci sono alcune informazioni che non hanno alcun motivo di essere condivise, o interessano solo per carpire qualche informazione utile per il gossip o il ricatto (invece sapere quale persona è stata salutata 10 anni fa in discoteca dal mio amico è un'informazione che può tornare sempre utile nella vita, ma su questo credo che siamo tutti d'accordo quindi la mia è una puntualizzazione inutile): questo spazio non sarà una lista della spesa nè il mio diario segreto accessibile online, e cercherò di non usarlo come valvola di sfogo per lamentarmi della vita che mi sono scelto nè come cassa di risonanza per i miei successi inventati. Userò questo blog solo per:
1) Convincere i miei genitori a comprarmi un nuovo motorino, da infilare stavolta però sotto a un tir e rimanerci secco anch'io: prima dell'ultima derapata affiderò password e chiavi di casa a una persona di fiducia che vi saluterà con affetto a nome mio
2) Capire chi cazzo faceva i commenti anonimi sul mio blog di Msn e pestare quel gran pezzo di stronzo con gli interessi accumulati in questi ultimi anni
3) Rendervi partecipi della mia vittoria al Giro d'Italia e al Tour de France dell'anno prossimo con dei valori di Epo e GH che manco Mister Olympia si sognerebbe di avere da sobrio

lunedì 11 novembre 2013

Iniziamo a sbaffare come si deve

Credo che sia bene mettere un pò di cose in chiaro:
PUNTO 1: non parlerò dei miei baffi. Lo so, è una scelta opinabile, ma nella vita si scende già a troppi compromessi, quindi è inutile insistere in questo argomento.
PUNTO 2: ci tengo a precisare che, anche se scrivo sotto nickname e potrei essere chiunque, non sono Sandra Milo.
PUNTO 3: no sul serio, non stai leggendo il blog di Sandra Milo. No, nemmeno quello di Sandro Meyer. Sei su tutt'altra strada, mi spiace.
PUNTO 4: la vita mi ha insegnato che non sempre è facile esprimere nella maniera più sincera e appropriata il proprio punto di vista sulle cose quando parli con qualcuno, anche se questo qualcuno è un tuo amico e ti vuole bene. So bene che esistono degli ostacoli nella comunicazione interpersonale, e non so quanto dipendano dalla tecnologia e dal suo impatto sulle nostre vite, ma so bene che certe volte ciò che non riesci a dire a parole in maniera soddisfacente riesci invece a esporlo bene grazie a una tastiera: credo che riportare qui alcuni miei pensieri (in un modo leggermente e inevitabilmente autoreferenziale temo) abbia in tal senso una valenza positiva. Io spero che, scrivendo in questo blog in libertà, riesca a superare gli ostacoli che mi impediscono di esprimere al meglio dal vivo il mio punto di vista sugli eventi della vita. Ok, salverò anche i bambini dell'Africa se ci riesco.
PUNTO 5: no, non sono Fabio Volo; per certi versi sono più Fabio Volo di Sandra Milo, ma solo per ovvi motivi legati al mio cariotipo, e sono abbastanza sicuro che Sandra Milo non sia un trans quindi non tentate di fregarmi su questo punto.
PUNTO 6: la mia sintassi a volte è un pò sgrammaticata, i periodi delle mie frasi sono troppo lunghi, a volte il senso del discorso è un pò troppo criptico, uso troppe volte la parola "Sandra Milo"... Abbiate pazienza per questo, ma anche se non doveste averla non c'è nessun problema, siete liberi di non leggermi  (beh, a meno che non siate la mia ragazza o mio fratello, in tal caso mi spiace dirlo ma sono cazzi vostri).
PUNTO 7: credo che 10 punti suonino meglio di 6, ragion per cui penso proprio
PUNTO 8: che
PUNTO 9: farò
PUNTO 10: così.