mercoledì 21 maggio 2014

Baffee & TV #2

Milano (PT), 21 Maggio 2030.

Cari figli miei, vi ho riuniti qui sul divano perchè...


Piume delle mie piume, guardate che oggi non vi parlerò di come ho incontrato mammuccia bella del cuore, quindi troncate subito con questa musica, please.
Ciò su cui volevo spendere qualche parola invece riguarda...




Pargolucci miei, rugiade mattutine dell'amore, dolcetti della valle sbirulina: avete sbagliato anche stavolta ritmo. Oggi infatti non vi parlerò perchè nell'Autunno 2013 mi feci crescere i baffi, ragion per cui vi devo chiedere di rasare subito questa melodia. E nessuna vendetta vera, per favore.
Quello di cui vi parlerò oggi è il mio rapporto con la serie "How I met your mother".


(quanto è sgranato questo fotogramma?)

Cioccolatini fatati, effettivamente la sigla di apertura della serie è compatibile con l'argomento da trattare, e di questo ne sono felice. Ciò che mi lascia un tantino confuso è un'altra cosa: questa canzone poteva andare bene anche se vi avessi parlato del mio primo incontro con la vostra mammina bellina tortellina, eppure avete preferito sbilanciarvi con una canzone romantica di Taylor Swift. Ora che ci penso, usare la sigla nel primo caso vi avrebbe precluso la possibilità di sfruttarla se effettivamente avessi parlato di "How I met your mother" intesa come serie. La vostra valutazione è stata veramente arguta, e mi sento in dovere di complimentarvi con voi: figlioli miei, allora non è vero che siete scemi!!!!!

Dovete sapere che ho sempre seguito la serie "How I met your mother" in maniera discontinua. Forse era colpa della Fox e/o di Italia 1 che forse trasmettevano le puntate senza alcun criterio cronologico, ma non so dare una argomentazione valida a riguardo perchè raramente ho visto più di due puntate di fila. Parlando per pregiudizi e impressioni personali, se Italia 1 magari se la sfangava in qualche modo rispettando l'ordine degli episodi, sono quasi sicuro che Fox seguisse il modello dell'entropia in materia di palinsesti televisivi. 
In ogni caso, dal 19 Maggio 2014 decisi di vedere tutte le puntate a partire dal primo episodio della prima stagione perchè, seppur non avessi mai avuto un'idea precisa sullo sviluppo della trama, le singole puntate mi avevano sempre divertito molto. Inoltre, dopo avere visto "True detective" sentivo proprio il bisogno di seguire una serie un tantinello più leggera, e questa faceva proprio al caso mio. 

Io non lo sapevo, ma dopo avrei recuperato un'altra serie comica che mi aveva consigliato zio Leo con Robin Williams come protagonista... Ma questa è un'altra storia:  la nostra storia è quella in cui mi comporto come il Ted del futuro per arrivare alle dovute conclusioni, per cui andiamo avanti.

Di che parlavamo? Di Taylor Swift che duettava con Trucebaldazzi ai tempi dell'Università? No? Scusate ragazzi, inizio a perdere colpi... Già! Ora mi ricordo di nuovo!
Vi stavo per dire che vedere dall'inizio "How I met your mother" si stava rivelando un'esperienza molto piacevole. Oltre agli immancabili e irresistibili sketch, finalmente riuscivo a cogliere dei riferimenti altrimenti indecifrabili senza avere visto le prime puntate, e così l'impressione che fosse una produzione molto curata diventava sempre più forte. Facendo un esempio: un trombone blu presente per pochi fotogrammi  in un certo episodio assumeva tutt'altra importanza dopo avere visto la prima puntata!

Ciò che è veramente curioso, ed è il motivo per cui alla fine vi sto parlando, è che nelle canzoni che ascoltavo di più in quei giorni ritrovavo un legame con la serie. Ora vi faccio qualche esempio, almeno le potrete apprezzare pure voi, smettendola magari di sentire questi generi da rincoglioniti che tanto piacciono a voi teenager di inizio anni '30.



Articolo 31 - Senza dubbio

Ero proprio in fissa per questa canzone, c'è poco da dire! Non mi dilungherò troppo sul video, le cui scelte stilistiche ricordano quelle dei RHCP di Dani California, tanto per fare un complimento a caso a un certo zarro che canta. Voglio invece spendere due parole sul testo: è una sorta di dichiarazione che fa J-Ax all'amata in cui contrappone lui, i suoi limiti e i suoi scheletri nell'armadio a un fantomatico rivale (all'apparenza) perfetto. Alla fine le fa capire che se sulla carta non sembra esserci storia, in realtà quello da scegliere è proprio lui, il coach di "The voice", perchè è disposto a tutto per lei, e darebbe il meglio di sè per farla felice: senza dubbio, per J-Ax lei non è un mero trofeo. 
Tutto questo lo ricollegavo alla dichiarazione che Ted fa nel primo episodio a Robin alla fine della prima puntata... Con i dovuti distinguo, naturalmente (Ted non sembra uscito da un centro sociale e non ha tentato il suicidio).


The Stone Roses - Fools gold

Avevo scoperto questo gruppo grazie a un post su pensieri cannibali, che all'epoca era il più divertente blogger cinematografico italiano: vi sembrerà strano, ma a quei tempi il cyborg noto col nome di Raffaella Carrà non aveva ancora un suo sito di recensioni di film, e l'epoca del dominio di tucatuca.com ai danni di una concorrenza annientata non era ancora sopraggiunta. Per fortuna si riusciva ancora a leggere cose simpatiche su Internet!
Questa canzone in particolare me la fece scoprire zio Bob, che di musica ne capisce molto più di me: infatti ho molto apprezzato il pezzo dal primo ascolto, nonostante la lunghezza possa sembrare proibitiva. Ho quindi fatto sentire "Fools gold" alla mia ragazza (la vostra futura mamma) durante una puntata di "How I met your mother" che avevo già visto in passato... Purtroppo la personalità e il ritmo degli Stone Roses l'hanno lasciata un tantino indifferente. Non ditelo a mammina pasticcina, mi raccomando!


Florence & The Machine - Shake it out

Non fate caso allo zio Matteo che al solo sentire il nome "Florence" si è messo alla ricerca di telecamere che ruotano a 360°C: questa è un'altra storia meritevole di querela per tutti noi, ragion per cui non faremo più alcun riferimento a riguardo. Sentite piuttosto questa canzone, sfruttata nel finale di una puntata abbastanza importante della serie: Florence Welch ha interpretato un gran numero di pezzi emozionanti, capaci di dare vita a un'atmosfera che non riesco a definire in nessun altro modo se non magnifica. Se potessi tornare indietro nel tempo, figlioli miei, impedirei al me stesso del passato di barattare il mio biglietto per il suo concerto con quello per Clementino. Ecco, magari di Clementino e di zio Genny 'a carogna ne parliamo la prossima volta.

lunedì 19 maggio 2014

La metro delle 8,57 (I)


La fermata "Loreto" della metropolitana di Milano è lo snodo tra le due principali linee della città, M1 e M2. Non è l'unica fermata comune alle linee Verde e  Rossa (l'altra è Cadorna, che è pure stazione ferroviaria), ma assume un ruolo fondamentale per chi abita nella zona centro-orientale di Milano perchè il più delle volte rappresenta uno spartiacque decisivo tra centro e periferia, lavoro e domicilio, dovere e piacere. Volenti o nolenti, una discreta fetta di Milanesi si ritrova a passare da Loreto per i più disparati motivi nel corso della giornata. Nel mio caso Loreto è la fermata che mi consente di accedere alla M2 e arrivare in Università, ma qual è il prezzo da scontare per un servizio così utile?

Prendere la metro a Loreto è un disastro durante le ore di punta. La situazione probabilmente non è facilitata dallo svegliarsi all'ultimo momento, senza contare che sicuramente hai un problema se una morte rapida e indolore sotto il calore delle coperte rappresenti l'unica alternativa ragionevole all'alzarti dal letto, prepararti per arrivare (in ritardo) a una lezione che non puoi perdere assolutamente per questioni di frequenza, e di cui magari non te ne frega nulla. Per farla breve, capisci bene che dovresti smetterla di fare le ore piccole per i più svariati e idioti motivi, e che svegliarsi a orari più decenti per fare le cose con calma ti permetterebbe di gustare la tua tazza di latte a lunga conservazione abbastanza lentamente dall'evitarti attacchi di meteorismo fulminante e flatulenza fragorosa come invece ti capita ogni mattina.

Il pendolare della M2 può essere definito una sorta di reduce di guerra dei nostri giorni. Stare dentro un vagone in cui sei stipato come una sardina, venire minacciato da persone che pensano di stare per essere derubate da te, minacciare persone che pensi stiano per derubarti, illudersi di trovare un posto a sedere per la prima volta dall'inizio del 2014, subire decine di pestoni al mese senza nemmeno ottenere uno scusa in cambio e ascoltare ripetuti messaggi del personale dell'ATM che ti intima di non forzare l'ingresso alla metro pena un bel nulla sono esperienze traumatiche che ti hanno reso un cane rabbioso. Non è quindi un caso se gli altri passeggeri della metro non vengono più visti come compagni di sventura in mezzo al puzzo e alle scomodità, bensì avversari temibili nella lotta al prossimo posto a sedere che si libererà. Si tratta di uno scontro inutile, considerato che a Cimiano quasi tutti i pendolari dell'ultimo vagone scenderanno lasciando vacante gran parte dei posti a sedere, ma questo non è poi così importante: quello che conta veramente è continuare a digrignare i denti e mostrare i canini al prossimo... Almeno fino a quando non incrocerai lo sguardo di una persona conosciuta e, facendo buon viso a cattivo gioco, sarai costretto a rispolverare le buone maniere mentre col piede, senza farti notare troppo, fratturi un metatarso allo stronzo che è salito all'ultima fermata che ti ha appena rubato lo spazio vitale da poco riconquistato.

Fortunatamente, esistono delle vie di fuga per sottrarsi alle continue violazioni dei diritti dell'uomo in metropolitana:
a) Andare a lavoro in macchina e comportarsi come una bestia dentro l'abitacolo. È vero che perderai la salute a furia di imprecare per il traffico/parcheggio/pedone, almeno sarà un triste spettacolo senza testimoni sgraditi, e il rischio di risse (incluse le colluttazioni in cui partecipi da solo contro te stesso dopo avere sbagliato strada) è decisamente minore.
b) Andare a lavoro in bicicletta, morendo investito da un mezzo pubblico a un certo punto del tragitto.
c) Non andare a lavoro.
d) Andarsene affanculo.

Io non ero molto convinto da queste alternative, ragion per cui avevo accettato mestamente il mio destino da gladiatore mattutino con i piedi spezzati, convinto di dovere battibeccare, grugnire e intimare per il resto dei miei giorni sui mezzi pubblici: in poche parole, ero disperato. Per fortuna mia, questa disperazione dipendeva dal fatto che non ero ancora venuto a conoscenza della metro delle 8,57.

domenica 11 maggio 2014

Pure questa no, cazzo...

"Baffo, la vuoi sapere una cosa?"
"Spara."
"Stanotte in dormiveglia ho visto il mezzobusto di una vecchia che volava per la stanza..."
"..."
"... E non è finita qui: la vuoi sapere la cosa peggiore?"
"Dimmi..."
"La mezza vecchia era nuda."

Se l'ottimismo è il profumo della vita, chissà che odore emana quella mia e di Bob tra Lapitch, video di Diprè, smalti con cazzetti stilizzati sui pollici, compleanni fasulli e fantasmi troncati a metà che si aggirano per la casa con il moto di un palloncino bucato.

venerdì 9 maggio 2014

L'amore ai tempi del pollo alla birra con straccetti di bacon alla senape (seconda parte)

Mmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm!!!!!!!!

Ragazzi, che liberazione non sentirsi più obbligati a nascondersi! Non potete capire che settimane pazzesche ho passato ai fornelli: soffriggi qui, arrostisci là, pettina in giù, condisci su, sala questo, pepa quello, sbutrìa quell'altro... In cucina me la sono proprio spassata! E, come se tutto questo non fosse bastato a rendermi già entusiasta e felice, c'è pure la ciliegina sulla torta: tutte le mie delizie sono state immortalate su Instagram come sognavo da tempo, e adesso potrete ammirarle ogni volta che vorrete! Ma bando alle ciance, attivate le vostre ghiandole sudoripare, ops!, intendevo salivarie, seguitemi su Instagram (il mio profilo si chiama torinoprimacapitaledelregno, vi aspetto!) e slurpiamoci virtualmente alcune delle mie creazioni...

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lunedì 5 maggio 2014

"La Difesa a Genny 'a carogna", 'nu mappazzone firmato da quel fradicio canazzo di bancata di Baffetto 'u mariuolo

Genny 'a carogna, guarda un pò cosa ti hanno combinato.

Tu, oh fomentatore di personalità poliedriche, oh guida illuminata di elementi di spicco della cultura del nostro Paese, oh alfiere dell'Italia che funziona, tu, proprio tu!, ti vedi tirare in ballo da stolti i cui unici piaceri nella vita consistono nel citare a sproposito di David Foster Wallace e accanirsi sterilmente con cadenza periodica sul malgoverno italiano dei nostri tempi.

Stai calmo Genny: evita di sfogare la rabbia con la violenza (me l'hai insegnato tu tante volte del resto), e ricordati che dei due biglietti per gli Arcade Fire che ho comprato uno lo prometto a te... Buon compleanno!

Mi spiace per te, grande leader dal cuore gentile, e per il tuo CV, macchiato ingiustamente a causa di uno stupido qui pro quo.
Mi spiace per il tuo amato padre, nominato dai mass media solo per screditarti agli occhi dell'opinione pubblica: del resto dalla feccia è lecito aspettarsi il peggio... Perchè si badi bene: presunto camorrista NON è la stessa cosa di camorrista, proprio no! Sono cose diametralmente opposte, non lasciamoci confondere dalla malainformazione: del resto, in fondo siamo un pò tutti presunti <3 camorristi <3
E, diciamolo pure, non c'è nessun male nell'essere figlio di un presunto affiliato a un'organizzazione storica presente da oltre 150 anni e ampiamente radicata nel territorio, un'organizzazione che fa parte della nostra Storia di Italiani. Genny, te lo dico io, chi ti invidia non ha la fortuna di avere ascendenze blasonate come la tua!

Il problema di fondo, caro Genny mio, è però un altro (e qui si ritorna al discorso del qui pro quo  accennato poco prima): essere accusati di stare dalla parte sbagliata è orribile, soprattutto se si è innocenti, ancora peggio se vieni attaccato per avere prestato un servizio alla società. Questo è il tuo caso, e io lo so perchè ti conosco bene; purtroppo non molti di quelli che hanno sproloquiato in merito ai fatti dell'Olimpico possono dire lo stesso, ragion per cui mi sento in dovere di spiegare ai miei lettori quanto accaduto.

Il buon Genny 'a carogna è soprannominato in questo modo perchè una carogna da mangiare (intesa come filetto di chianina) la trova sempre per i bambini dell'orfanotrofio. Inoltre al pio Genny il calcio manco piace (all'elegante Genny piace, e assai, il tennis): l'onesto Genny va allo stadio solo per lavoro, essendo un poliglotta sopraffino nonchè uno dei migliori traduttori napoletano-italiano dei nostri tempi, e i poliziotti avevano bisogno della sua intermediazione per spiegare ai gentiluomini napoletani un evento imperdibile. Detta in due parole, dopo la partita sarebbe stata assai gradita la loro presenza per l'apertura straordinaria della mostra su Frida Kahlo alle Scuderie del Quirinale.
Per quanto riguarda la maglietta con scritto "Speziale libero", non fraintendete il suo senso: il dotto Genny è un appassionato di preparati galenici. La sofferenza nel vedere che ci sono molte, troppe limitazioni nel poterle produrre è tale che un giorno ha sbottato e ha provato a chiamare Papa Francesco per avere rassicurazioni. Siccome non ci è riuscito, ha deciso di fare una maglietta che in poche parole riassumesse il dramma del farmacista, che anticamente era un pò speziale pure lui: attenzione, non nel senso che ammazzava esponenti delle forze dell'ordine dopo la sconfitta in un derby, ma perchè coltivava e preparava i medicamenti da sè (quando ancora non esistevano le Big Pharma e le lobby del farmaco insomma). Non deve essere del resto facile essere imbrigliati in così tante norme di sicurezza ed essere obbligati a degli standard qualitativi talmente elevati dal rendere impossibile il guadagno dalla vendita dei preparati galenici, e così le parole "Speziale libero" sintetizzano un concetto che nessuna persona intelligente si permetterebbe di criticare aspramente.
Che poi dietro sia anche scritto qualcosa come "Ultras liberi" o "Vai in mona" o quel che era non ci deve interessare: il povero Genny tutto quello che ha se lo toglie di bocca per sfamare i più sfortunati, e beneficiando dei vestiti raccolti dai cassoni della Caritas è normale che faccia poco caso a certi dettagli futili come una scritta a malapena leggibile sulla maglietta che vede stampata la tua battaglia individuale. 
Ecco, se c'è una sola colpa che potremmo imputare a Genny (e, se vogliamo, a buona parte degli ergastolani italiani), questa sarebbe l'ingenuità.

Insomma Genny, carogna democratica dei nostri tempi, è giunto il momento di rendere pan per focaccia e dimenticare per un momento il tuo savoir faire elegante: non ti curar di loro, ma guarda il DASPO che hai ricevuto nel frattempo, futtitinne e passa i tornelli allo stadio con un bel bastone di castagno della tua collezione di armi bianche improvvisate... E comportati secondo i presunti sacri dettami della tua Famiglia: fatti giustizia da solo e frattura il cranio a tutti quanti i tuoi detrattori!

Tu sei buono e ti tirano le pietre. 
Sei cattivo e ti tirano le pietre. 
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai, 
sempre pietre in faccia prenderai.
[Il sempre saltellante Antoine]