venerdì 1 maggio 2015

La passeggiata in via Monti

La zona vicina alla stazione Cadorna di Milano è una delle mie mete preferite per passeggiare: uscito dall'omonima fermata della metropolitana, di solito imbocco via Boccaccio per guardare le vetrine di un negozio di bonsai e fare subito sosta da Shockolat. Dopo avere mangiato più gelato di quanto dovrei, svolto a destra in via Monti. 
Via Vincenzo Monti è una strada con numerosi edifici signorili, ma ciò che mi piace di più quando cammino lungo i suoi marciapiedi è l'ombra assicurata dai tanti alberi a tutte le ore del giorno: le chiome verdi in primavera risaltano la bellezza della via, che secondo me è un esempio riuscito di integrazione tra natura e architettura... Non proprio quello che si aspetta chi ha il pregiudizio di Milano come città grigia! Proseguendo lungo la strada do un'occhiata alle vetrine dei negozi: non ho comprato mai niente in questi punti vendita, ma catturano comunque il mio interesse vendendo articoli particolari e non essendo degli Zara o degli H&M qualsiasi. 
Dopo avere superato l'incrocio con via Saffi, in genere giro a sinistra e entro così in via Rodani: se via Monti mi piace molto per i motivi spiegati prima, credo che via Rodani sia una delle strade che preferisco in assoluto qua a Milano, perchè è stata la prima che mi ha dato modo di pensare che una vita a misura d'uomo è possibile anche nelle grandi città (sempre se hai abbastanza soldi). Tralasciando le disponibilità economiche necessarie per abitare in questa strada, ciò che mi colpisce di più è il silenzio di questa via unito ai bei palazzi sulla sinistra e ad alcune villette con giardino che reputo veramente meravigliose sulla destra: con mia cugina e alcuni miei amici avevamo supposto che alcune di queste fossero sede di consolati, in ogni caso mi piacerebbe un sacco vivere da quelle parti, e in particolare sarebbe bello farlo in una di queste villette. Quando sono in via Rodani, a seconda del tempo che ho a disposizione, degli impegni incombenti e di come sostanzialmente mi gira in quel momento, decido di continuare per la via, svoltare a sinistra e arrivare fino a Santa Maria delle Grazie, o in alternativa prendere la prima svolta a destra, superare via XX Settembre e gironzolare dalle parti di Santa Maria Segreta, ricca anche questa di palazzi e ville da ammirare.

Vivere a Milano non è semplice, come non è semplice vivere in ogni grande città: effettivamente, il vero problema è che non è semplice vivere. Io credo che, anche se abiti in un posto che è più o meno invariabilmente descritto da tutti come una mezza schifezza, tendi a riabilitarlo apprezzando un certo aspetto piuttosto che un altro: il paesaggio della Valdinievole e le città toscane occupano i primi posti nella graduatoria di posti che più amo, ma anche se probabilmente nulla le spiazzerà dal mio cuore, essendo i luoghi in cui sono cresciuto, non è giusto che mi accorga solo dei lati negativi dell'abitare a Milano. C'è il caos, girare in macchina è un vomito inarrestabile, sconosciuti fanno intendere livelli di esaurimento  nervoso ben più gravi di quelli a cui sono generalmente abituato, e da quando abito in città ogni volta che mi lavo (fortunatamente questo succede solo una volta ogni due mesi più o meno) con l'acqua così ricca di carbonato di calcio da far rabbrividire mi si irrita la pelle; ciononostante, per me Milano non è solo questo, ma è anche la passeggiata in via Monti, gli amici, i parchi, Mami, Spontini, il negozio che vende i Lego minifigures, i reparti in cui cerco di diventare un medico decente. 

Insomma, c'è sempre qualcosa da salvare da ogni esperienza.

Purtroppo, oggi sento parlare di cortei contro l'Expo, e sento parlare di una minoranza di manifestanti che ne hanno approfittato per mettere a ferro e fuoco alcuni quartieri: accendo la TV, e vedo via Carducci, una strada che conduce alla stazione di Cadorna e che incrocia via Monti in un punto più a sud rispetto alla passeggiata che vi ho descritto prima. La violenza è sempre da condannare, soprattutto quando è frutto di un'ideologia distorta: vedere però degli incivili che danno fuoco alle macchine, lanciano molotov, calciano fumogeni e si dirigono proprio in via Monti, nella direzione che di solito prendo io quando passeggio vicino alla stazione di Cadorna, mi ha fatto sentire proprio a disagio, come se distruggendo quella zona la violenza l'avessero fatta a me. 
Io non so se hanno divelto segnali, se hanno distrutto qualche vetrina che ogni tanto mi fermo a guardare o se sono fuggiti in via Rodani a spaccare bottiglie in testa a qualche fantomatico console; non so nemmeno se hanno fatto irruzione nella gelateria, hanno mangiato del gelato e poi hanno dato fuoco al locale facendo squagliare tutta quella bontà infinita. Quello che so è che oggi uno dei motivi che mi fanno amare questa città forse non sarà più lo stesso per un po' di tempo, e che della gentaglia ha compiuto violenza non solo su chi si è visto bruciare la macchina, distruggere il negozio o imbrattare il muro del condominio, ma anche su di me e su chi ama il bello delle cose.

PS: naturalmente è solo grazie a Google Maps che sono contenuti in questo post i nomi delle vie anzichè nominare  "quella strada lì" o "la strada con le case" o "la cosa lunga senza robe di sopra dove passano le macchine sopra". Altrettanto naturalmente, il nome di via Monti invece lo conoscevo già.
PPS: per le parole mi sono affidato allo Zanichelli, non conoscendo praticamente nessun sostantivo della lingua italiana. Fino a oggi non conoscevo la parola "edificio", rimediando con "cosa con le pareti a più piani e una roba che copre sopra".