domenica 24 agosto 2014

Centrare il punto

Ci tenevo a riportare una citazione letteraria che mi ha particolarmente divertito, ma mi sono venuti alcuni dubbi a riguardo: ho paura che ciò farebbe di me una di quelle persone che cercano di giustificare una presunta superiorità intellettuale grazie a riferimenti culturali random.

Volevo condividere sul blog la citazione perchè la ritengo meritevole di essere letta, anche se forse consigliare di leggere la chiusa di un racconto assai apprezzato è un pò pretenzioso: in fondo, chi sono io per dire cosa è meritevole di essere riportato all'attenzione altrui e cosa no? Mi dico che al lettore probabilmente piacerà come è piaciuto a me, ma con che cognizione di causa posso arrivare a questa conclusione? è sensato apprezzare particolarmente una certa cosa e per questo considerarla bella anche secondo gli altri, come se il proprio gusto si fosse trasformato improvvisamente in un punto di vista oggettivo? Sulla base di queste considerazioni, mi pare chiaro che condividere un passo di un racconto equivale a riconoscere implicitamente la mia superiorità  nel sapere individuare ciò che è prezioso. In pratica, ho paura che condividendo una citazione letteraria vi stia in realtà dicendo: "Le citazioni che siete soliti fare, sempre se ne fate, non sono degne manco di stare dentro un Twilight o un 50 sfumature di grigio... Inginocchiatevi piuttosto alla mia essenza pregna di poesia e conoscenza, schifose merde!"

...

Ma che razza di persona sono??

Tutto questo è particolarmente imbarazzante: in pratica se voglio citare l'epilogo di questo dannato romanzo è come se stessi giustificando il fatto di essere uno stronzo con la puzza sotto il naso!! Appena lo viene a sapere mia mamma che razza di figlio si ritrova...

Che vergogna.

Mamma, a proposito di questo, sono mortificato perchè non te lo meritavi uno come me, ma vorrei giustificare la mia condotta da vanaglorioso. Avere la puzza sotto il naso comporta di certo molti aspetti negativi nelle relazioni interpersonali, e non nego di rimpiangere quel maledetto momento, IL maledetto momento in cui ho fatto la mia scelta: quando ho deciso di diventare uno stronzo per mezzo di una citazione letteraria, non pensavo a quanto dolore potessi darti e di questo non posso fare altro che chiederti scusa, cara mamma.
Mamma! L'onta è grande, ma il fallimento non è tuo, e non è nemmeno totale. Io sono uno stronzo con la puzza sotto il naso perchè ho la fortuna di avercelo, un naso: questo è tutto fuorchè scontato, perchè per esempio quel personaggio di quel suddetto racconto con quell'epilogo particolare non poteva dire lo stesso di sè.
Uno stronzo altezzoso è pur sempre meglio di uno stronzo come tanti altri, e tu hai fatto quanto hai potuto. Poteva andare meglio? Decisamente! Potevo evitare di avere quella sciagurata idea alla base della mia disfatta, è vero... Ma poteva anche andare peggio, e per questo motivo non posso fare altro se non ringraziarti per avere tappato le falle del mio carattere e avermi almeno garantito un naso.


Leggere quanto scritto finora vi ha fatto pensare almeno una volta a una cosa del tipo "Ma che razza di intervento è questo?", ma soprattutto vi è venuto in mente qualcosa del tipo "C'era bisogno di un post del genere per aggiornare un blog fermo da mesi?"
Se è così, ottimo!Vuol dire che ho centrato il punto.



L'epilogo de "Il naso", un racconto del russo Gogol', uno scrittore dal particolare senso dell'umorismo che non so quanto abbia apprezzato l'essere stato tumulato vivo, è il seguente:
"... Ma la cosa più strana, incomprensibile, è come gli autori possano scegliere simili soggetti. Lo ammetto, ciò è proprio inconcepibile, questo decisamente... No, no, non lo comprendo affatto. In primo luogo, non ne viene assolutamente alcun utile alla patria; in secondo luogo... Ma anche in secondo luogo non c'è nessun utile. Semplicemente io non so che cosa voglia dire tutto questo... E tuttavia, nonostante ciò, si può certamente ammettere e l'una e l'altra cosa, e anche una terza, si può persino... Ma poi dov'è che non capitano assurdità? Eppure, comunque la giri, in tutto questo c'è davvero qualcosa. Checchè se ne dica, simili eventi capitano a questo mondo; raramente, ma capitano."

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