lunedì 19 maggio 2014

La metro delle 8,57 (I)


La fermata "Loreto" della metropolitana di Milano è lo snodo tra le due principali linee della città, M1 e M2. Non è l'unica fermata comune alle linee Verde e  Rossa (l'altra è Cadorna, che è pure stazione ferroviaria), ma assume un ruolo fondamentale per chi abita nella zona centro-orientale di Milano perchè il più delle volte rappresenta uno spartiacque decisivo tra centro e periferia, lavoro e domicilio, dovere e piacere. Volenti o nolenti, una discreta fetta di Milanesi si ritrova a passare da Loreto per i più disparati motivi nel corso della giornata. Nel mio caso Loreto è la fermata che mi consente di accedere alla M2 e arrivare in Università, ma qual è il prezzo da scontare per un servizio così utile?

Prendere la metro a Loreto è un disastro durante le ore di punta. La situazione probabilmente non è facilitata dallo svegliarsi all'ultimo momento, senza contare che sicuramente hai un problema se una morte rapida e indolore sotto il calore delle coperte rappresenti l'unica alternativa ragionevole all'alzarti dal letto, prepararti per arrivare (in ritardo) a una lezione che non puoi perdere assolutamente per questioni di frequenza, e di cui magari non te ne frega nulla. Per farla breve, capisci bene che dovresti smetterla di fare le ore piccole per i più svariati e idioti motivi, e che svegliarsi a orari più decenti per fare le cose con calma ti permetterebbe di gustare la tua tazza di latte a lunga conservazione abbastanza lentamente dall'evitarti attacchi di meteorismo fulminante e flatulenza fragorosa come invece ti capita ogni mattina.

Il pendolare della M2 può essere definito una sorta di reduce di guerra dei nostri giorni. Stare dentro un vagone in cui sei stipato come una sardina, venire minacciato da persone che pensano di stare per essere derubate da te, minacciare persone che pensi stiano per derubarti, illudersi di trovare un posto a sedere per la prima volta dall'inizio del 2014, subire decine di pestoni al mese senza nemmeno ottenere uno scusa in cambio e ascoltare ripetuti messaggi del personale dell'ATM che ti intima di non forzare l'ingresso alla metro pena un bel nulla sono esperienze traumatiche che ti hanno reso un cane rabbioso. Non è quindi un caso se gli altri passeggeri della metro non vengono più visti come compagni di sventura in mezzo al puzzo e alle scomodità, bensì avversari temibili nella lotta al prossimo posto a sedere che si libererà. Si tratta di uno scontro inutile, considerato che a Cimiano quasi tutti i pendolari dell'ultimo vagone scenderanno lasciando vacante gran parte dei posti a sedere, ma questo non è poi così importante: quello che conta veramente è continuare a digrignare i denti e mostrare i canini al prossimo... Almeno fino a quando non incrocerai lo sguardo di una persona conosciuta e, facendo buon viso a cattivo gioco, sarai costretto a rispolverare le buone maniere mentre col piede, senza farti notare troppo, fratturi un metatarso allo stronzo che è salito all'ultima fermata che ti ha appena rubato lo spazio vitale da poco riconquistato.

Fortunatamente, esistono delle vie di fuga per sottrarsi alle continue violazioni dei diritti dell'uomo in metropolitana:
a) Andare a lavoro in macchina e comportarsi come una bestia dentro l'abitacolo. È vero che perderai la salute a furia di imprecare per il traffico/parcheggio/pedone, almeno sarà un triste spettacolo senza testimoni sgraditi, e il rischio di risse (incluse le colluttazioni in cui partecipi da solo contro te stesso dopo avere sbagliato strada) è decisamente minore.
b) Andare a lavoro in bicicletta, morendo investito da un mezzo pubblico a un certo punto del tragitto.
c) Non andare a lavoro.
d) Andarsene affanculo.

Io non ero molto convinto da queste alternative, ragion per cui avevo accettato mestamente il mio destino da gladiatore mattutino con i piedi spezzati, convinto di dovere battibeccare, grugnire e intimare per il resto dei miei giorni sui mezzi pubblici: in poche parole, ero disperato. Per fortuna mia, questa disperazione dipendeva dal fatto che non ero ancora venuto a conoscenza della metro delle 8,57.

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