sabato 16 novembre 2013

I tuoi gusti musicali mi fanno un baffo


L'altra sera ero su Youtube, e mi beavo della riscoperta di alcuni successi di Matteo Renzi che, a cavallo tra anni '90 e 2000 (più o meno tra la partecipazione alla "Ruota della Fortuna" e l'elezione a sindaco di Firenze, tanto per intenderci), ebbe il merito di fare il frontman di uno dei più importanti gruppi franco-canadesi pop punk rottamatori degli ultimi 15000 anni: dopo tutti questi rimandi è impossibile non avere capito di chi sto parlando, assolutamente IMPOSSIBILE... Renzi, canadesi, facce da Burger King, ci siamo capiti no? Vabbè, la band in questione si chiama Simple Plan, e ci ha regalato veramente di tutto, comprese canzoni per cui li abbiamo ringraziati del pensiero ma andava bene lo stesso anche se non ce le regalavano.
https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvdHdXmkyUIxDHRflGzyR8QJhkY73AZPiq_DcbQ7OjSGJ2B2FbHgjzUhdmydCuK2c618OGhNLASrgYZu6iTfanOivvrF3JhyphenhyphenXF3SuuyI5Pduh7_PcywWQLaVOV06UPGAI4ZHT-v5yzYK0/s1600/simple_plan_desktop_wallpaper_2-normal.jpg
"Come ho già spiegato in una strofa della versione italiana di "Jet lag", se fossi stato al posto della Cancellieri mi sarei dimesso... Ora scusate ma dobbiamo lavorare, saluti dalla Giunta e dallo skyline di Firenze con tanto di Ponte Vecchio sopra le nostre teste"

Grazie a loro esistono pezzi arrabbiati come "Welcome to my life" e "Shut up" e brani più allegri come "I'm just a kid", ma anche ballad strappalacrime come "Untitled" (se avete qualche dubbio vedetevi il video: incidente sotto la pioggia+ Renzi disperato+accompagnamento strumentale col pianoforte+fotogramma finale che allude agli effetti devastanti del lutto sulle persone che lo subiscono = dramma terribile con tanto di messaggi di cordoglio bipartisan), nonchè canzoni che parlano di salti come "Jump", featuring improbabili ma efficaci con Sean Paul e le 85 versioni di "Jet lag" (la mia preferita è quella in agrigentino, dove nel video si vedono cancellare il volo per Trapani perchè c'è il vulcano islandese che ha fatto di nuovo un gran casino e c'è polvere vulcanica ovunque nella troposfera).

Il punto, o problema che dir si voglia, è che a me i Simple Plan piacciono un sacco.

... Ok, lo capisco che prima di dire certe cose dovrei avere una migliore cognizione di causa di quello che mi può capitare dopo averle dette, tipo ingiurie, minacce e teste di cavallo sotto le coperte, e sono cosciente  del fatto che più che un gruppo pop punk sembrano 5 padri di famiglia travestiti da Green Day; d'altro canto, il loro cd "Still not getting any" è stato il mio primo album, le loro canzoni le ho sempre ascoltate con piacere, nel primo concerto in cui sono stato c'erano pure loro a suonare, e sono sicuro che siano i 5 migliori padri di famiglia della storia del pop punk, anche migliori di Travis Barker che faceva la crestona al figlio di tre anni e lo portava a puttane con lui.
Ciò che mi dispiace e mi porta a scrivere stasera è che farmi esplodere i pettorali in palestra sotto le note di "I'm just a kid" a 23 anni inizia ad essere un pò fuorviante: sono consapevole di essere ancora un giovincello festoso, ma non sono più di primissimo pelo, e per quanto possa fregarmene nel dire che sì cazzo, le canzoni dei Simple Plan non sono mai mancate nelle mie playlist, arriverà inevitabilmente il giorno in cui arriverò alla resa dei conti.

In particolare mi immagino due scene:
a) Ho convissuto con questa verità per anni senza particolari problemi non facendo nulla per nasconderla, ma un giorno mio figlio e un suo amico parlano dei loro gusti musicali, e mentre l'amico decanta le doti di De Andrè o, peggio, di Guccini, mio figlio mente dicendo che pure lui sente D'Andrea e Puccini, ma preferisce quel gruppo che sentiva ogni tanto suo padre mentre faceva esplodere i pettorali in salone, che non si ricorda bene come si chiama ma aveva fatto una canzone sulla gente che salta ed è contenta --> mio figlio diventa vittima di bullismo e si ammazza, sfatando il falso mito che i Simple Plan non fossero buoni manco a ispirare il suicidio in un qualunque teenager mediamente depresso.
b) Ho nascosto questa verità egregiamente fino ai 60 anni, e posso dire che nessuno lo sa, manco mia moglie che se l'è dimenticato e mio fratello che è diventato il sesto Simple Plan e mi ha promesso di mantenere il segreto: una mattina in cui sono particolarmente su di giri per avere fatto esplodere per l'ennesima volta i pettorali (di lì a pochi anni mi esploderà pure qualche coronaria probabilmente) ricevo un paziente della mia età, e cogliendo qualche segnale propizio mi lascio cullare dalla tentazione di potere parlare di nuovo con un mio coetaneo del mio antico feticcio: cedo alla tentazione --> il paziente tira fuori una picca siberiana di quelle descritte nel libro di Nicolai Lilin e mi accoltella, per fortuna non muoio ma la terribile voce si sparge e sono costretto a ritirarmi dalla mia professione e trasferirmi povero e pazzo nel Canada Francese,  l'unico posto al mondo dove le persone come me possono essere accettate condividendo il dolore scaturito dall'apprezzare i Simple Plan.

I Simple Plan non sono il mio gruppo preferito in assoluto, però cito loro e non altre band che preferisco perchè a differenza loro sono senza speranza... Quando parli con qualcuno e gli dici che tra i vari generi che ascolti apprezzi il punk rock, in particolare i blink 182, è difficile essere biasimati per vari motivi:  le loro canzoni sono molto orecchiabili, i testi dissacranti e i loro video musicali sono molto divertenti. Per i Simple Plan invece non è così: nel loro genere ci sono band più brave di loro, il loro appeal è scarso, ogni volta che hanno scalato le classifiche sembrava quasi lo facessero per caso e quando sono andato al loro concerto erano il gruppo che aveva legato meno col pubblico, e facevano battute in Italiano un pò ridicole... Eppure anche loro si impegnano a rinnovarsi cercando a ragione collaborazioni  con spacciatori giamaicani, e, nonostante non siano i migliori nella mia lista di artisti musicali, sono stati capaci di farmi amare la musica in un certo periodo della mia vita e darmi le stesse emozioni che poi mi hanno dato altri gruppi più seri: non è questione di dovere sempre ascoltare la stessa musica che ho iniziato ad ascoltare a 13 anni per questione di coerenza (anche perchè se così fosse avrei ancora un paio di canzoni di Povia sul pc pronte per essere ascoltate o, ancora peggio, tra 20 anni avrei condannato l'umanità ad avere una massa sterminata di madri super fan di Valerio Scanu), ma trovo triste che più passano gli anni più ci ritroviamo a fare revisionismo sui nostri gusti, che siano musicali o no, adattandoli in base al contesto in cui ci troviamo: è capitato a tutti avere un amico che magari non è la persona più sveglia e carismatica del mondo, ma è onesta e sai che il vostro rapporto di amicizia è sincero (chiamiamolo "amico Simple Plan"); ciononostante, preferisci avere la compagnia di altre persone che ti permettono di dare un tono più serio alla tua esistenza, ma che non ti permettono di avere un vero rapporto di amicizia perchè il legame non è dato dall'affetto, ma magari da un'ambizione condivisa (ecco gli "amici Guccini": in genere il nome può essere quello di un qualunque artista citato in un discorso non perchè piaccia veramente, ma perchè permette di darsi un tono durante una conversazione). Ecco, io non li voglio abbandonare i Simple Plan: preferisco accollarmi il rischio di menare sedicenni amanti del cantautorato più bieco e di finire in esilio, ma a meno che non facciano qualcosa di particolarmente terrificante, tipo un album di musica elettronica o un duetto con Miley Cyrus, continuerò a volergli bene con tutti i difetti e le mediocrità che si portano appresso.

PS: forse Matteo Renzi e Pierre Bouvier non si assomigliano così tanto, però l'immagine dei Simple Plan sotto il Ponte Vecchio mi piace troppo per ritrattare le mie opinioni pazzerelle: tra l'altro compare il nome un pò losco di un sito nella foto, quindi chissà, magari qualcuno soddisferà la propria curiosità e andrà a vedere di che si tratta (io ho un pò di paura a riguardo e quindi non lo farò)
PPS: la canzone dei salti, "Jump", esiste davvero, e leggendo su Google ho scoperto che per alcuni affronta la tematica del suicidio: se fosse così e rapportando il significato del testo al ritmo... Beh, bella stronzata, cari i miei Simple Plan! Ora ci penso un pò su, che magari mi rimangio tutto quello che ho detto di buono su voi disperati. http://www.youtube.com/watch?v=U4HWDq31L74

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