venerdì 7 agosto 2015

Il Parco della Favorita

In un passaggio molto evocativo de "Il Signore degli Anelli - Il Ritorno del Re", l'esercito dell'Ovest, guidato da Aragorn e in marcia verso il Cancello Nero, una volta raggiunto il Crocevia del Re Caduto, si fermò a contemplare lo stato di conservazione di quel luogo. Il punto di intersezione tra due importanti strade, che un tempo avevano garantito veloci collegamenti e fiorenti commerci tra Harad e l'Ithilien e tra Osgiliath e Minas Ithil,  era caduto in rovina dal momento in cui era passato sotto il controllo degli Orchetti di Mordor. 
In particolare, il monumento in pietra raffigurante un vecchio Re di Gondor era stato vandalizzato. La testa mozzata e sostituita con un masso con l'Occhio di Sauron disegnato, e l'intera superficie imbrattata da simboli osceni rappresentavano un terribile monito per chi aveva l'intenzione di resistere agli attacchi dell'Oscuro Signore: come questo luogo non ha resistito alla barbarie, allo stesso modo il resto del mondo dei popoli liberi soccomberà alle forze del Male, e ciò che di bello appartiene alla Terra di Mezzo verrà distrutto e dimenticato. 
La violenza ai danni di qualcosa che ti rappresenta può generare rabbia, dolore, desiderio di vendetta, tutte emozioni fini a se stesse se non controllate, ma Aragorn aveva sangue reale nelle vene e fu capace di reagire in modo esemplare al triste spettacolo di cui si era reso testimone: ordinò di ripristinare lo stato originario della statua. Il masso con l'Occhio di Sauron fu così rimosso, fu riposizionata la testa del Re di Gondor e anche i simboli osceni vennero eliminati. Agli occhi dell'armata dell'Ovest, un messaggio di morte e distruzione si tramutò così in uno di speranza, e Aragorn ordinò di riprendere il cammino per l'ultima battaglia contro le forze dell'Oscuro Signore in nome degli ideali dei popoli liberi.

L'area verde più estesa del Comune di Palermo è nota come Parco della Favorita o Real Tenuta della Favorita, anche se io l'ho sempre sentita indicare con il più immediato termine "la Favorita". Al suo interno, proprio come in Central Park a New York, viene percorsa da una strada molto trafficata che collega Palermo alla località balneare più importante della città, Mondello; a differenza di Central Park, la Favorita non è meta di amene passeggiate nella Natura nè costituisce un valido rifugio dalla frenesia e dall'inquinamento cittadino.
Il Parco della Favorita è, come altre zone della città, in completo stato di abbandono, probabilmente da così tanto tempo che pare impossibile una sua riqualificazione. Dopo innumerevoli volte in cui ho fatto con la famiglia avanti e indietro da Mondello attraverso questo parco, ho avuto piena consapevolezza delle condizioni penose in cui si trova la Favorita solo dopo averci fatto un giro in bicicletta due giorni fa. In effetti, la velocità e il mezzo di spostamento influiscono molto sul modo in cui vengono codificate le informazioni dall'ambiente circostante: un rettilineo noioso in macchina si trasforma in una strada faticosa perchè magari ha una pendenza a cui in precedenza non avevi fatto caso, e allo stesso modo il paesaggio che vedi cambiare rapidamente da dietro un finestrino diventa una lunga e lenta successione di alberi, lapidi commemorative di vittime di incidenti automobilistici... E, nel nostro caso, soprattutto rifiuti di ogni tipo. 
Quello che mi ha dato più fastidio nel pedalare all'interno della Favorita non è stato infatti il traffico, intenso anche alle 7 del mattino: purtroppo non esistono mezzi alternativi alla macchina ugualmente affidabili per raggiungere Mondello, e così, non potendo contare sui mezzi pubblici e mancando una pista ciclabile, è inevitabile vedere una quantità infinita di automobili che ti superano e scaricano i loro gas di scappamento sulla tua faccia... Dallo smog palermitano evidentemente non si può sfuggire, e allo stesso modo non si può sfuggire nemmeno all'incuria con cui viene gestito quello che dovrebbe essere il polmone verde della città. 
Ho provato una forte sensazione di disagio alla vista di quella distesa interminabile di cartacce, lattine, rottami e Super Santos bucati ai lati della carreggiata perchè, per la prima volta da quando passo per la Favorita, ho pensato che questo è un luogo senza speranza: avere l'impressione che l'area in teoria più salubre di Palermo sembra morente e notare che persino l'odore del luogo è sgradevole getta ombre sul futuro che mi immagino per la mia città natìa. È deprimente avere la prova che le cose brutte continuano a persistere nel tempo o diventano ancora più spiacevoli. A pensarci bene, non ho mai sentito nessun palermitano che invitava qualcun altro a fare una passeggiata in Favorita, segno che evidentemente questo parco già da molti anni non ha alcun fascino; è probabile che implicitamente lo sapessi pure io che non c'è nulla di particolarmente piacevole in questa zona di Palermo, visto che le volte in cui ho fatto riferimento alla Favorita non erano legate a fantomatici tuffi nella Natura ma alla presenza delle povere puttane che battono a ogni ora del giorno. 

Pare così che alcune situazioni sgradevoli siano condannate a essere le stesse, almeno in certi luoghi d'Italia. 
Del resto, come è possibile sperare in una riqualificazione quando tutto è immoto da troppi anni per poterci credere? Come si può credere che un giorno un posto come la Favorita venga riqualificato quando non c'è nessuno pronto a volere cambiare veramente le cose? Già mi immagino uno che come me si lamenta dello stato di incuria del parco più grande di Palermo, e mentre lo fa abbassa il finestrino per gettare qualche rifiuto dalla vettura in corsa. 
Il Crocevia del Re Caduto per Aragorn e i suoi uomini rappresentava una frontiera tra la civiltà e la barbarie, e ripristinare la sua struttura originaria equivaleva ad ampliare i confini della prima ai danni della seconda. Quando si parla di Palermo e dei suoi problemi, invece, mi pare che la situazione sia così compromessa che, vista la quantità esorbitante di cose che non vanno e sono lasciate a se stesse, cercare di migliorare il quadro sia inutile; posso anche togliere dalla statua del Re di Gondor i cazzetti disegnati dagli Orchetti o allontanare le puttane e i loro clienti dal piedistallo, ma rimarrò comunque circondato da barbari che in maniera inevitabile prima o poi ritorneranno a scrivere un vaffanculone gigante sulla fronte del monumento o pisceranno addosso sulla foto della prima vittima della strada capitata sotto tiro. 

Si può sempre obiettare che i personaggi del Signore degli Anelli, nonostante si trovassero in una situazione non proprio desiderabile visto che stavano per essere massacrati tutti, ne siano comunque usciti fuori. Allo stesso modo i problemi di Palermo, seppur gravi, potrebbero essere considerati risolvibili: in maniera ottimistica, la Favorita potrebbe quindi rifiorire al pari di Bosco Atro che dopo la caduta di Sauron divenne felicemente noto come Bosco Verde il Grande...Io purtroppo non sono così ottimista, essenzialmente per tre ragioni:

  1. Palermo non ha un Aragorn che la guidi da almeno 750 anni.
  2. I palermitani se fossero stati nella Terra di Mezzo si sarebbero probabilmente schierati con l'Oscuro Signore e avrebbero dato 61 deputati su 61 a Forza Sauron.
  3. La separazione delle forze del Bene da quelle del Male nel Signore degli Anelli è netta, ragion per cui lasciarsi alle spalle il Crocevia restaurato non portava grosse preoccupazioni. Al contrario, i palermitani devono difendersi da loro stessi perchè a Palermo convivono uomini liberi e Orchetti: tra questi ultimi, alcuni si sono reinventati parcheggiatori abusivi e sono facili da riconoscere, ma ce ne sono molti altri insospettabili che si sono integrati a una prima occhiata molto efficacemente nel tessuto sociale e sono quindi difficilmente identificabili fuori dai contesti in cui esplicano la loro natura. Non parlo necessariamente di mafia, ma dell'attitudine che hanno moltissimi a farsi esclusivamente i cazzi propri a discapito dei bisogni della comunità: questo atteggiamento lo si nota facendo la fila al bar, in macchina, anche camminando per strada... Per questo motivo il sospettuccio di mettere a posto il Crocevia palermitano e ripulire la Favorita da tutto lo schifo che la monda, per poi trovare dopo poco una scritta recitante "SUCA" con i soliti benefattori che si mettono a seminare rifiuti speciali dalle auto in corsa, mi permane.


PROTOTIPO DI ORCHETTO PALERMITANO N°1
Buongionno, la machina te la vedo io. I soldi per u cafè me li dai?
PROTOTIPO DI ORCHETTO PALERMITANO N°2
Gran funciazza di minchia, se non mi giuri che ero a fare la fila prima che arrivavi tu  anche se non è vero ti arrumpo a face, anche se sei mio nipote.

PROTOTIPO DI ORCHETTO PALERMITANO N°3
Ma che minchia vuoi!!!! Se ti supero da destra con moglie e cinque figli in scooter con me e muoiono tutti questo secondo te succede perchè sono un cafone fuorilegge e nessuno di noi indossava il casco omologato?! La colpa è tua che ci sei venuto addosso... Figlio di pulla, ora ti piglio a boffe finchè non sanguini!


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